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Come studiare la Bibbia: 10 consigli
Analizza, interpreta e applica la Parola di Dio alla tua vita

Lo studio induttivo della Bibbia rappresenta un approccio profondamente coinvolgente e personale alla lettura delle Scritture. A differenza di altri metodi di studio biblico, l’approccio induttivo incoraggia i lettori ad analizzare attentamente il testo, a interpretarlo nel suo contesto e ad applicarlo alla propria vita. Questo metodo non si basa su interpretazioni preconfezionate, ma su un’esplorazione attiva e partecipativa della Parola di Dio.

In questo articolo, presenteremo dieci consigli pratici per chi desidera intraprendere questo percorso di studio, fornendo strumenti e suggerimenti utili per avvicinarsi alla Bibbia con un cuore aperto e una mente curiosa. Che tu sia un principiante o abbia già familiarità con la lettura biblica, questi consigli ti aiuteranno a scoprire nuove profondità spirituali e a sviluppare una comprensione più personale e significativa delle Scritture.

1. Dedica del tempo costante e senza distrazioni alla lettura della Bibbia. 

Due delle sfide più grandi per uno studio biblico personale efficace sono la frenesia e le distrazioni.

Molti cristiani ritengono di non avere abbastanza tempo per studiare la Bibbia a causa degli impegni quotidiani. Sappiamo che è importante, ma spesso la leggiamo in modo frettoloso, senza dedicarle il tempo necessario per meditare sulla Parola di Dio. Inoltre, siamo spesso distratti dai nostri smartphone che ci segnalano e-mail, messaggi di testo, aggiornamenti sui social media e notizie in continuazione durante l’intera giornata.

Il nostro stile di vita frenetico e la necessità di occuparci di molte cose cospirano per ostacolare i nostri momenti di devozione mattutina o serale. 

Chi desidera cominciare (o ricominciare) a studiare la Bibbia ogni giorno dovrebbe ritagliarsi del tempo in cui tenere la Bibbia aperta e spegnere smartphone, laptop e TV. Dobbiamo ricordare e credere che abbiamo bisogno di ascoltare la Parola di Dio ogni giorno e che altre cose, che possono sembrare urgenti, possono aspettare.

2. Leggi la Bibbia con un piano e uno scopo.

La frase “studio induttivo della Bibbia” ha varie connotazioni. Qui intendiamo uno studio della Parola di Dio fatto in modo consapevole e sistematico, osservando ciò che il testo dice nel suo contesto, interpretando la Scrittura con la Scrittura stessa e applicando la verità della Parola di Dio alla nostra vita.

Per spiegare questo processo uso tre parole: Osserva (che cosa dice questo passaggio?), Impara (che cosa significa?) e Vivi (come devo rispondere?). Trovo più utile studiare in questo modo interi libri della Bibbia per vedere come ogni versetto, paragrafo e capitolo si stratifichino l’uno sull’altro e si intersechino, contribuendo a esporre e a dare corpo al pensiero e al messaggio teologico dell’Autore. Anche se può essere più facile completare il processo di studio induttivo con un libro breve come Filemone o III Giovanni in un giorno, abbiamo bisogno di un piano per studiare anche libri più lunghi in un periodo di più giorni o settimane.

Puoi seguire un piano di lettura quotidiana della Bibbia, come quello di Robert M’Cheyne che trovi qui o scegliere di studiare un libro alla volta: avere un piano ben strutturato dà ordine e direzione al nostro studio personale della Parola di Dio e ci aiuta a sviluppare delle buone abitudini da mettere in atto con costanza e in modo deliberato.

3. Prepara la lettura della Bibbia pregando

Una volta che abbiamo stabilito un tempo costante e senza distrazioni nei nostri programmi e abbiamo un piano per ciò che leggeremo, dobbiamo pregare affinché Dio concentri i nostri cuori irrequieti e illumini la Sua Parola.

Crediamo che “tutta la Scrittura è ispirata da Dio” (II Timoteo 3:16) e quindi abbiamo bisogno di un aiuto soprannaturale per leggere questo libro soprannaturale (Giovanni 16:13; I Corinzi 2:10-13). Per iniziare il tuo tempo regolare di lettura della Bibbia ispirati a queste preghiere dal Salmo 119:

“Fa’ del bene al tuo servitore perché io viva e osservi la tua parola” (119:17).

“Apri i miei occhi e contemplerò le meraviglie della tua legge” (119:18).

“Dammi intelligenza e osserverò la tua legge; la praticherò con tutto il cuore” (119:34).

“Conducimi per il sentiero dei tuoi comandamenti, poiché io mi diletto in esso” (119:35).

“Distogli gli occhi miei dal contemplare la vanità, e vivificami nelle tue vie” (119:37).

Anche dedicando del tempo con costanza e seguendo un piano di lettura ben strutturato, il nostro studio personale della Bibbia non produrrà frutti spirituali duraturi nella nostra vita se non preghiamo e chiediamo l’aiuto dello Spirito Santo per comprendere, credere e ubbidire alla Sua Parola.

4. Leggi la Bibbia con pazienza e precisione

Abbiamo già affrontato diverse difficoltà che possono ostacolare uno studio personale ed efficace della Bibbia: la frenesia, le distrazioni, l’assenza di uno scopo e la mancanza di preghiera. Un’altra sfida sottile che affrontiamo è la familiarità.

Molti cristiani di lunga data hanno letto la Bibbia per anni e ascoltato numerosi sermoni o lezioni di Scuola Domenicale. È facile cadere in cattive abitudini o permettere che la lettura personale della Bibbia diventi una routine perché siamo già familiari con la storia e il contenuto della Bibbia. Dobbiamo rallentare e leggere con pazienza, fermandoci a meditare la Parola di Dio.

Dobbiamo anche leggere con precisione, in altre parole prestando attenzione ai dettagli, alla logica e alle sfumature del testo. Dobbiamo risvegliarci e ricordare nuovamente ciò che la Parola di Dio ci dice, mentre cerchiamo di impossessarci delle sue promesse, combattiamo contro il peccato e seguiamo Cristo ogni giorno (II Pietro 1:12). Quando "osserviamo" e cogliamo ciò che la Scrittura dice, vogliamo sapere esattamente cosa dice il testo e vedere più in profondità rispetto a prima.

5. Fatti delle buone domande mentre leggi

Spesso, i momenti di svolta nello studio personale della Bibbia spesso iniziano con il fare domande e osservando attentamente il testo e il contesto circostante per trovare risposte: chi? cosa? quando? dove? perché? come?

Per esempio, se stiamo studiando la lettera ai Filippesi, possiamo porci diverse domande sul versetto di apertura.

Che genere (o tipo) di scrittura biblica sto leggendo? Filippesi inizia come la maggior parte delle lettere del Nuovo Testamento, menzionando il mittente e i destinatari, seguita da una preghiera di ringraziamento.


Chi sta inviando questa lettera? Il versetto 1 ci offre una risposta iniziale: Paolo e Timoteo. Tuttavia, a partire dal versetto 3, l’autore scrive usando la prima persona singolare (io, mio e me), il che suggerisce che Paolo è il principale scrittore di quella lettera. Proseguendo nella lettura, scopriamo che Paolo scrive dalla prigione (Filippesi 1:12-14) e che ha in mente di mandare presto il suo fidato collega Timoteo a visitare questi credenti (2:19-24).


Come sono descritti i mittenti? Sono “servi di Cristo Gesù” (1:1), anticipando il riferimento a Gesù stesso come “servo” in 2:7.


Dove si trova Filippi? Secondo Atti 16:12, è “è colonia romana e città primaria di quella parte della Macedonia”, dove Paolo e Sila viaggiarono durante i loro viaggi missionari e furono arrestati e imprigionati. Il popolo di Filippi era orgoglioso della propria città e della cittadinanza romana, ma Paolo esorta la comunità a “comportarsi come cittadini degni del Vangelo” e ricorda loro la loro cittadinanza celeste e la propria ultima fedeltà a Gesù (cfr. Filippesi 1:27; 3:20).


Perché Paolo ringrazia Dio? La congiunzione “perché”, nel versetto 5, introduce la ragione della gratitudine di Paolo nel versetto 3: “Rendo grazie al mio Dio... a motivo della vostra partecipazione al vangelo, dal primo giorno fino ad ora”. L’apostolo spiega più avanti come i Filippesi siano stati l’unica chiesa a condividere il problema di Paolo e a collaborare con lui “per quanto concerne il dare e l’avere” (4:14, 15). Paolo esprime amore e affetto per questi cari santi (vedi 1:7, 8) e ringrazia costantemente e gioiosamente Dio per loro.

Fare buone domande ci aiuta a essere lettori attivi e ci permette di scoprire nuove intuizioni anche in passaggi familiari.



6. Studia parole ripetute e temi chiave

Una delle mie strategie preferite per lo studio biblico induttivo della Bibbia è codificare con i colori parole ripetute e temi chiave in un libro della Bibbia Leggere con matite colorate e una scheda in mano offre diversi vantaggi. In primo luogo, ci permette di rallentare e di essere più attenti e scrupolosi mentre studiamo il testo. In secondo luogo, ci spinge a cercare nuove parole e temi che non abbiamo evidenziato in precedenza ogni volta che approfondiamo lo studio di un libro delle Scritture. In terzo luogo, la codifica a colori di parole, frasi e temi ripetuti ci permette di apprezzare meglio l’enfasi posta dallo scrittore di quel libro.

Nel mio studio personale, ho scelto di concentrarmi su parole e temi particolari per ciascun libro della Bibbia. Per esempio, per Isaia uso un colore per “santo” e “il Santo d’Israele” e un altro per “salvezza”. In Geremia traccio l’immagine del giudizio e della restaurazione introdotta nel mandato del profeta “per sradicare, per demolire ... per costruire e per piantare” (Geremia 1:10). In Ezechiele, la codifica a colori mi ha permesso di individuare le settantadue volte in cui Dio dichiara che le persone sapranno “che io sono il Signore”. In Daniele, evidenzio i temi della “saggezza” e della “comprensione”, così come “regno” e “dominio”. In Osea, evidenzio i riferimenti ripetuti alla “prostituzione”, all’“adulterio” e a espressioni correlate.

Mi piace annotare la mia Bibbia di studio (come la “Spirito & Vita”), altri potrebbero preferire l’uso della Bibbia Journaling per utilizzare lo spazio bianco a lato; altri ancora potrebbero fare ricerche su software che contengono la Bibbia e supporti di studio ad essa collegati (come LaParola.net). Qualunque sia la tua preferenza, codificare a colori parole o versetti è una strategia semplice ma efficace per studiare la Bibbia in modo induttivo.

7. Traccia il flusso del pensiero degli autori biblici

Per studiare la Bibbia in modo induttivo, dobbiamo presupporre che siamo buoni lettori e credenti che cercano di seguire il flusso del pensiero degli scrittori biblici. Le parole, le frasi, i brani e i paragrafi di ogni passo biblico non ci vengono presentati come verità isolate, ma sono collegati insieme in un ordine logico chiaro.

I buoni lettori devono distinguere tra frasi principali e quelle di supporto e devono prestare particolare attenzione alle congiunzioni per individuare il punto principale dell’autore e i punti di collegamento e di sostegno. Per esempio:

E collega due affermazioni parallele.

Ma introduce un contrasto con l’affermazione precedente.

Perché introduce le ragioni di ciò che precede.

Perciò introduce una conclusione basata su materiale precedente.

Se introduce una condizione.

Come introduce un paragone.

Affinché introduce dichiarazioni di intenti.

Nei miei corsi di seminario biblico, nella preparazione dei sermoni e nello studio personale, uso regolarmente i questo metodo per tracciare il flusso del pensiero dell’autore, in particolare quando studio le lettere del Nuovo Testamento.

8. Consulta i riferimenti incrociati per interpretare la Scrittura con la Scrittura stessa

La colonna di riferimenti incrociati stampata al piede della pagina, al centro tra le colonne di testo biblico (come per la Bibbia “Spirito & Vita”) o ai lati, è una risorsa incredibilmente utile per lo studio induttivo della Bibbia.

Questi riferimenti incrociati, segnalati da lettere in apice prima di una parola o frase nel testo, indirizzano i lettori a una delle quattro possibili connessioni tra testi biblici: (1) una citazione dell’AT nel NT, (2) un riferimento a parole o frasi specifiche, (3) un riferimento allo stesso tema o (4) un riferimento meno diretto a un tema simile.

Per esempio, se stiamo studiando Marco vediamo diversi riferimenti incrociati nei versetti iniziali. Il versetto 1 si riferisce a Gesù come “Figlio di Dio” e un riferimento incrociato indirizza i lettori a Matteo 14:33, dove sono elencate circa altri 20 riferimenti scritturali che arricchiscono la nostra comprensione di questo importante titolo.

I riferimenti incrociati nel versetto 2 indicano passaggi paralleli in Matteo e Luca e segnalano che Marco sta citando l’Antico Testamento (Malachia 3:1), mentre i riferimenti incrociati nel versetto 3 segnalano ai lettori che Marco sta citando Isaia 40:3 e evidenziano due passaggi paralleli aggiuntivi in Giovanni e Luca. Questi riferimenti incrociati ci aiutano a interpretare la Scrittura con la Scrittura stessa, fornendoci un quadro più ampio per esaminare quella verità centrale delle Scritture.

9. Collega ogni testo al vangelo e alla storia più ampia della Bibbia

Per interpretare e applicare correttamente un testo biblico, è cruciale tenere a mente il suo inserimento nella storia più ampia della Bibbia.

All’inizio Dio creò il mondo e fu molto buono. Poi il peccato portò disordine, devastazione e morte nel creato in generale e nell’umanità in particolare. L’AT descrive la pazienza di Dio con il Suo popolo ribelle e le Sue promesse di salvare i peccatori e restaurare il Suo mondo infranto. Il NT annuncia che Dio ha adempiuto le Sue antiche promesse mandando Gesù Cristo, nostro Salvatore.

I Vangeli narrano la vita, la morte e la risurrezione del Salvatore e Re Gesù Cristo. Gli Atti degli Apostoli raccontano come i discepoli di Gesù continuano la Sua missione, proclamando l’Evangelo nella potenza dello Spirito Santo in ogni nazione. Le Epistole forniscono istruzioni apostoliche per i credenti che vivono tra la prima e la seconda venuta di Gesù.
Credo che un attento studio induttivo della Bibbia e una teologia centrata su Cristo vadano di pari passo.

Quando consideriamo ogni libro nel contesto della narrazione generale della Bibbia, vediamo che l’intera Scrittura è utile e rilevante per i credenti di oggi. Per esempio, anche piani di lettura della Bibbia, ben strutturati e mossi dai migliori propositi, spesso si sono arenati nel libro del Levitico. Questo libro sembra essere molto distante dalla cultura dei cristiani contemporanei (almeno in Nord America e in Europa).

Tuttavia, il libro del Levitico fornisce il contesto biblico essenziale per comprendere il sacrificio di Cristo, offerto per espiare i nostri peccati, la Sua intercessione sacerdotale per il Suo popolo e i comandamenti fondamentali di amare il prossimo come sé stessi (Levitico 19:18; Romani 13:9) e di essere santi perché Dio è santo (Levitico 11:45; I Pietro 1:16).

Per interpretare e applicare correttamente ogni testo alla luce del Vangelo di Gesù Cristo, suggerisco di porsi tre domande:
In che modo questo passo della Scrittura prepara al Vangelo di Gesù Cristo o ne evidenzia le implicazioni?
In che modo questo passo mi aiuta a comprendere e a credere al Vangelo?
In che modo questo passo mi chiama a vivere come discepolo di Gesù?

10. Trasforma il testo che stai studiando in una preghiera

La preghiera è essenziale per uno studio personale efficace della Bibbia perché il nostro obiettivo non è semplicemente quello di acquisire nuove informazioni, ma essere trasformati dalla Parola di Dio. La preghiera è probabilmente il modo più semplice per rispondere correttamente e mettere in pratica ciò che leggiamo. 

Possiamo trasformare un passo della Scrittura in una preghiera rivolta a Dio:

Loda Dio per chi Egli è e per ciò che ha fatto. Dio Padre è il giudice giusto santo che valuta l’operato di ciascuno di noi. Eppure Egli non ci ha trattato come meritavamo, ma ci ha riscattati con il prezioso sangue del Suo stesso Figlio. Abbiamo di che ringraziare Dio! (cfr. I Pietro 1:17-19).
Confessa i peccati che la sua Parola rivela nella tua vita e ravvediti. La Parola di Dio ci chiama a essere santi in tutta la nostra condotta, ma noi abbiamo fallito nelle nostre azioni, nelle parole e nei pensieri. Abbiamo bisogno di chiedere perdono e grazia a Dio (cfr. I Pietro 1:14-16).
Chiedi a Dio il Suo aiuto e la Sua misericordia. Abbiamo creduto alla Parola che ci è stata annunciata, ma abbiamo bisogno dell’aiuto di Dio per abbandonare l’ipocrisia, l’invidia e altri peccati che disonorano il Signore e danneggiano la testimonianza. Abbiamo bisogno della Sua forza per proclamare le virtù divine e il messaggio di luce del Vangelo di Cristo (cfr. I Pietro 1:25-2:10).

Pregare ispirandoci alla Scrittura ci aiuta a evitare richieste superficiali o centrate su di noi e sui nostri bisogni. Ci aiuta a interiorizzare e meditare le verità divine e ci guida a pregare secondo la Sua volontà. Pregare secondo la volontà di Dio espressa nelle Scritture ci porta a una comunione più profonda con Lui, ci delizia in Lui e ci spinge ad ubbidire a Colui che ci ha donato la Sua preziosa Parola.


Brian J. Tabb (PhD, London School of Theology)


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Un nuovo incontro del progetto dedicato a monitrici e monitori

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